LETTERA-APPELLO AL MINISTRO DELL'AMBIENTE - ATTUAZIONE DECRETI GOVERNATIVI LEGGE QUADRO 36/2001

On. Andrea Orlando


Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare


Oggetto: Legge Quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, n° 36/2001 – Stato attuazione decreti governativi – Richiesta incontro.

Ill.mo On. Ministro,
            nel 2001, al termine di un percorso articolato, partecipato e condiviso con un esteso movimento scientifico e sociale, di tecnici e cittadini preoccupati per l’azione sulla salute delle tecnologie per la trasmissione dell’energia elettrica e delle telecomunicazioni, il Parlamento italiano varò una eccellente normativa ambientale (Legge n° 36) sulla tutela sanitaria dall’inquinamento elettromagnetico, che prevedeva l’emanazione di una serie di decreti attuativi e l’espletamento di una serie di attività volte a contribuire ad elevare il grado di protezione della popolazione e dell’ambiente.
Da allora è trascorso oltre un decennio e quei provvedimenti integrativi non sono mai stati approvati (sulle ben 11 azioni normative previste, il Governo, con notevole ritardo, nel 2003,  ne ha emesse solo  2, cioè quelle relative ai limiti di esposizione in bassa ed in alta frequenza, che peraltro dovevano essere riaggiornate nei tre anni successivi, cosa che non è stata mai  fatta!).
Pur essendo stata definita la riforma “più significativa in campo ambientale della XIII Legislatura”, quella sull’elettrosmog è di fatto una riforma incompiuta, cioè una riforma di principio, ma senza attuazione.
Il risultato è che oggi il grado di protezione della popolazione dagli effetti dannosi dell’elettrosmog è pressoché inesistente, a fronte del più elevato sviluppo di tecnologie inquinanti nel campo dell’energia e delle telecomunicazioni mai avvenuto nella storia umana in pochi anni.
Di conseguenza anche nel nostro Paese si diffondono a livello di massa fenomeni nuovi, come la Elettrosensibilità, si riscontra un aumento rilevante di patologie leucemiche e tumorali anche nei bambini e negli adolescenti, mentre continua a destare allarme sociale la proliferazione selvaggia delle infrastrutture di telecomunicazioni, che gli amministratori locali faticano a governare in carenza di regole certe.
E’ paradossale che questa consapevole abdicazione agli obblighi di legge da parte dei governi che si sono succeduti in questo decennio avvenga in concomitanza di rinnovati allarmi ed appelli lanciati dal mondo scientifico internazionale ed in presenza di una letteratura epidemiologica vasta e consolidata.
Numerosi, attendibili e qualificati studi scientifici nazionali ed internazionali attestano, infatti, la potenziale nocività delle onde elettromagnetiche scaturite da tecnologie di comunicazione senza fili per la salute umana, vegetale ed animale, suggerendo danni al sistema neurologico, immunitario, endocrinologici e persino genotossici-tumorali, ma anche effetti che inducono ad aumentare fenomeni di elettrosensibilità nella popolazione.
Segnaliamo che tali preoccupazioni sono state recepite dagli organismi internazionali, con significativi interventi del Paramento Europeo (Risoluzione UE 2.4.2009), delle Agenzie di protezione ambientale e sanitaria (AIOM 2007 - EEA, marzo 2008) nonché, da ultimo, del Consiglio d’Europa (Raccomandazione ai Paesi membri dell’U.E., 27 maggio 2011).
In particolare, sia il Parlamento Europeo che il Consiglio d’Europa si sono pronunciati per segnalare ai paesi membri l’urgenza di adottare seri provvedimenti cautelativi nei confronti delle esposizioni ai campi elettromagnetici non ionizzanti, sottolineando che gli attuali limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, promossi dall'ICNIRP e dall'OMS, sono obsoleti e non in linea con l’evoluzione delle tecnologie e con i possibili effetti sinergici che si vengono a creare nel quotidiano.
Lo stesso consiglio d'Europa sostiene la necessità di adottare limiti più cautelativi, pari a 0,6 V/m (dieci volte inferiori rispetto al limite italiano), promossi da organizzazioni scientifiche indipendenti, come l'ICEMS, di cui eminenti scienziati italiani che lavorano per strutture pubbliche sono membri.
Si segnala, peraltro, che l’Organizzazione Mondiale per  la Sanità, tramite il suo braccio scientifico (IARC), nel 2001 ha catalogato le radiazioni a bassa frequenza (es. tralicci della alta tensione ) e nel 2011 le radiofrequenze, come possibili cancerogeni.
Per tutto quanto sopra rappresentato le chiediamo, pertanto, di assumere ogni utile iniziativa finalizzata a rendere immediatamente operativi i contenuti della Legge Quadro n° 36, come descritti nei decreti attuativi, mai varati.
Le chiediamo, inoltre, di attivare un tavolo di confronto con tutte le parti interessate, esteso alle realtà civiche ed ambientaliste rappresentative nel territorio nazionale, per valutare l’obiettivo di ridurre i livelli di emissione elettromagnetica sul territorio nazionale ed impostare al più presto livelli di qualità più vicini a quelli suggeriti dalle recenti ricerche.
La preghiamo, a tal fine, di fissare un primo incontro ove poter esporre le problematiche connesse al raggiungimento di tali obiettivi.
Confidando sulla sensibilità e disponibilità che da sempre la contraddistinguono, restiamo in attesa di un suo cortese e fattivo riscontro e porgiamo distinti saluti.

Per il Comitato Promotore della RETE ELETTROSMOG-FREE ITALIA


 Giuseppe Teodoro                                                                      
Coordinatore Comitati Romani contro l’Elettrosmog  
www.noelettrosmogroma.org                      
Cell. 3476643318  

 Francesca Romana Orlando 
Vice Presidente di A.M.I.C.A. 
www.infoamica.it
 francescaromana.amica@gmail.com

Giorgio Cinciripini
cinciripini@hotmail.com

Commenti

Post popolari in questo blog

Riconosciuti gli effetti delle onde millimetriche (5G) su sistema endocrino

Fogli di alluminio per proteggerci dal 5G

Il Consiglio d'Europa mette in guardia dalle comunicazioni senza fili